I migliori album metal di sempre
Dopo la carrellata sui migliori album degli anni 80, i migliori album degli anni 90 e i migliori dischi degli anni 2000 ho deciso di provare a stilare una personalissima lista degli album metal più belli di sempre.
I lavori che seguono sono stati scelti sulla base delle seguenti valutazioni:
- l’importanza che ha avuto il disco in una determinata fase storica del genere
- la resilienza: se il lavoro non è stato scalfito dall’inesorabile passare del tempo
- opinioni personali: difficilmente la valutazione di un album può essere oggettiva, la lista dei dischi è sicuramente influenzata dal mio gusto personale.
- 1 solo album per ogni band
- ordine puramente casuale
Questo articolo non vuole essere una classifica ma una panoramica su alcuni album che hanno reso grande il genere Heavy metal e affini. Spero che anche gli ascoltatori più attenti trovino spunti interessanti.
Savatage – Dead Winter Dead
Anno di uscita 1995
Per scrive i Savatage sono uno dei gruppi metal più sottovalutati di sempre.
Ne è la prova questo Dead Winter Dead, concept album incentrato sulla guerra di Sarajevo.
Il disco si muove su coordinate Heavy sinfoniche, con influenze puramente classiche (vedi Mozart and Madness) cori polifonici che richiamano i Queen di Bohemian Rhapsody (One Child) o mid-tempo potenti come la dinamica title track.
Chiude il disco una ballad stratosferica dal nome di Not What You See.
Iron Maiden – Powerslave
Anno di uscita 1984
Il picco compositivo di tutta la carriera degl Iron Maiden.
Pochi dischi hanno raggiunto la perfezione come questo Powerslave, ogni brano è infatti un tassello che va a comporre uno degli album Metal più belli di sempre.
Aces Hight, Two Minutes to Midnight, la title track e Rime of Ancinet Mariner sono dei capolavori inarrivabili.
Manowar – Sign of the hammer
Anno di uscita 1984
Fra i numerosi dischi pubblicati dalla band ho scelto Sign of the Hammer come il più rappresentativo del gruppo.
Arpeggi melodici, contrapposti a potenti cavalcate sono l’emblema del sound dei primi lavori dei Manowar. In questo disco il cantante Eric Adamns è davvero inarrivabile, ascoltatevi la sognante Mountains, la possente title track o il capolavoro Guyana.
Questo Sign of The Hammer chiude la prima parte della carriera della band (quella più epica intenderci) per poi virare, seppur con ottimi risultati, verso composizioni più brevi e accessibili.
Dream Theater – Images and Words
Anno di uscita 1992
Sicuramente il disco più importante degli anni 90 in ambito Metal progressive.
La perizia tecnica e il virtuosismo sono al servizio di splendidi brani, alcuni sicuramente fra i più amati dai fans del gruppo. Pull me under, Take the Time e Metropolis Part 1 riscrivono i nuovi standard del progressive/metal e lanciano i Dream Theater nell’olimpo del genere.
Metallica – Master of Puppets
Anno uscita 1986
Questo lavoro conferma i Metallica come il gruppo più importante della scena Thrash Metal degli anni 80.
La produzione è pesante ed incisiva e Battery e Master of Puppets sono dei classici innarrivabili.
Nel disco trovano c’è spazio anche per composizioni più cadenzate come The Thing That Should Not Be e Orion o aperture melodiche come nella splendida Welcome Home (Sanitarium).
Judas Priest – Defenders of the Faith
Anno di uscita 1984
Dall’iniziale Freewheel Burning alla conclusiva Defenders of the Faith il disco è l’emplema di un genere che ha avuto la sua massima espessione negli anni 80.
I fiff, gli assoli che si rincorrono e la voce di Rob raggiungono la perfezione, consegnandoci un opera di riferimento per tutta la scena.
Puro Heavy Metal ai massimi livelli.
Pantera – Far Beyond Driven
Anno di uscita 1994
Il merito dei Pantera è stato rendere credibilità e riportare sulla cresta dell’onda il genere Metal, offuscato dall’ondata Grunge dei primi anni 90.
Insieme al suo predecessore Vulgar Display Of Power il gruppo riscrive le nuove regole del gioco, un Metal dalle forti influenza Thrash, condito da reminiscenze sabbatiane.
Un suono massiccio e brani memorabili rendono Far Beyond Driven uno dei dischi Metal più belli di sempre.
Megadeth – Rust in Peace
Anno di uscita 1986
L’apoteosi del Thrash Metal tecnico, un concentrato di riff vorticosi, assoli fulminanti ed eccellenti soluzioni compositive, fanno di questo Rust in Peace la vetta più alta raggiunta dagli stessi Megadeth.
Sugli scudi Holy Wars, Tornado of Souls e Hangar 18.
Entombed – Wolverine Blues
Anno di uscita 1993
L’evoluzione del gruppo, ai tempi definita Death & Roll, si sposa alla perfezione con il sound grezzo e pesante del gruppo.
Nel disco non ci sono cadute di tono, il sound risulta più accessibile dei precedenti dischi, più orientati al puro Death Metal.
Si passa dalla furiosa opener Eyemaster, alle più cadenzate Wolverine Blues, Blood Song e Hollowman. Chiude l’album la rabbiosa Out of Hand.
Paradise Lost – Icon
Anno di uscita 1993
Metal dalle forti tinte gotiche e ritmi ai limiti del Doom, sono la ricetta per questo grande disco.
Embers Fire vale il prezzo del disco, un intro atmosferico esplode in un riff cadenzato che porta al malinconico refrain.
True Belief e la sinistra Christendom sono perle che non possono mancare nella vostra collezione.
Da notare l’influenza del Black Album dei Metallica, soprattutto nelle vocals del singer Nick Holmes, che a tratti ricorda da vicino il buon Hetfield.
Testament- The Gathering
Anno di uscita 1999
Fautori di un Thrash Metal, tecnico ed ispirato i Testtament sono gli autori di capolavori del calibro di The Legacy, The New Order e di questo spendido The Gathering.
Dopo alcuni lavori accolti tiepidamente dal panorama musicale, il gruppo firma con The Gathering la sua definitiva rinascita.
Canzoni come D.N.R., Careful What You Wish For…, o Eyes Of Wrath riportano il Thrash Metal alle soglie degli anni 2000.
King Diamond – The Eye
Anno di uscita 1990
Il maestro dell’Horror Metal con questo The Eye, firma uno dei dischi più riusciti della sua carriera.
Musicalmente risulta più lineare e meno cervellotico dei precedenti lavori, deliziando le nostre orecchie con un Heavy Metal elegante, dalle forti tinte horror e con ottime soluzioni melodiche.
King Diamond usa le sue innumerevoli tonalità per narrare la storia, come nella folle The Trial, dove recita la parte dell’inquisitore, della presunta strega e del narratore…
Un plauso al chitarrista Andy LaRoque, che impreziosisce ogni canzone con assoli ispirati e dal forte gusto melodico.
Black Sabbath – Paranoid
Anno di uscita 1970
I padrini indiscussi del genere Heavy Metal firmano con Paranoid un capolavoro intramontabile.
Qui ci sono le basi per il Doom, il Metal che verrà e tanta carne al fuoco.
Alcuni dei riff più belli e iconici di sempre sono inclusi in questo album: War Pigs, Paranoid, Electric Funeral e Iron Man sono da manuale.
Qui parliamo di storia da avere assolutamente.
Slayer- Reign in Blood
Anno di uscita 1986
Possiamo tranquillamente definire Reign in Blood come il disco più importante per la scena Thrash/Death dell’epoca.
Velocità, perizia tecnica, testi provocatori e una violenza sonora mai sentita prima, portano alla ribalta il gruppo e gettano le basi per quello che sarà il genere Death Metal.
Angel of Death, Raining Blood e Post Mortem verrano saccheggiati dalle generazioni a venire.
Carcass – Heartwork
Anno di uscita 1993
I primi dischi dei Carcass elevano il gruppo come portabandiera del grindcore più marcio e violento dell’epoca.
L’evoluzione stilistica però non tarda ad arrivare e con questo Heartwork il gruppo vira il loro stile verso un Death Metal più tecnico e melodico.
L’album ci consegna composizioni taglienti e veloci ma con forti influenze di heavy metal classico.
Sugli scudi Heartwork, This Mortal Coil e la conclusiva Death Certificate.
Rammstein – Mutter
Anno di uscita 2001
Contaminazioni Industrial e gothic si fondono alla perfezione con il sound della band, squadrato, massiccio ed incisivo.
Le composizioni sono semplici ma ispiratissime, come dimostra la cadenzata e possente Sonne, la maestosa Mein Herz brennt o la marziale Ich will. Il cantato in tedesco, spesso gutturale e minaccioso fa il resto.
Sepultura – Chaos A.D.
Anno di uscita 1993
Nella lunga carriera dei Sepultura, due sono i dischi che hanno sconvolto il panorama Metal: Chaos A.D. e Roots.
In particolare questo Chaos A.D. è stata la svolta musicale ed evolutiva verso territori Harcore, Industrial e contaminazioni tribali.
Le radici Thrash Metal degli esordi si fondono sapientemente alle influenze citate, ne escono brani dall’energia esposiva come la Refus/Resist, Territory, Slave New World o The Hunt (cover dei New Model Army).