Fiaba – Lo Sgabello del Rospo


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C’era una volta.. Cosi potrebbe iniziare la recensione di un qualsiasi album dei Fiaba, cantastorie moderni provenienti da Siracusa.

Lo Sgabello del Rospo (2001 Lizard), è un affascinante concept che si muove su una riuscitissima base di prog-metal, dalle forti influenze progressive italiane anni 70; è il terzo album in studio del gruppo ed è, per chi scrive, il disco più riuscito dei Fiaba.

L’album racconta le avventure di Pauro, che perso nel bosco, giunge alla dimora di due streghe che lo dissetano con un misterioso infuso.. Da li inizia il suo viaggio, un viaggio che lo porta oltre la città delle rane.

Raramente in Italia, sono stati partoriti concept album di questa caratura (vale la pena comunque citare Viaggio Senza Vento dei Timoria) dove musica e testi si fondono alla perfezione.

I Fiaba con lo Sgabello del Rospo hanno il merito di aver partorito il loro capolavoro, dove ogni brano è una parte della storia che  spazia da morbide melodie (Canto dei guardiani crepuscolari) escursioni prog rock (La via per la città delle rane) e potenti cavalcate epic metal (La morte di Gora, signora del lago).

La vera forza dell’album risiede però nell’insieme, il lavoro infatti va inteso come un unico brano, che cambia umore e ritmo nel susseguirsi della storia.

Vanno comunque citate altre due perle: la bellissima La festa della pioggia-inno alle gocce, brano dinamico e dal forte impatto e la suite conclusiva che da il titolo all’album, vero capolavoro prog metal.

Da applausi l’interpretazione del cantante Giuseppe Brancato, che accompagnato dall’ottima performance del resto del gruppo, interpreta i testi del disco in modo teatrale ed originale.

Originale.. parola che si addice perfettamente alla musica dei Fiaba, che si distinguono dalle migliaglia di produzioni prog metal, con suoni scarni volutamente grezzi e privi di tastiere.

In definitiva con Lo Sgabello del Rospo i Fiaba ci consegnano un disco originale, maturo, coraggioso e.. una fiaba per tutti..

Brani

Scena 1 (La via per la città delle rane)

Scena2 (Canto dei guardiani crepuscolari)

Scena3 (La festa della pioggia-inno alle gocce)

Scena4 (Al cospetto della regina dei funghi)

Scena5 (Una cena da re nelle segrete di Acquaria)

Scena6 (La stanza dei profumi)

Scena7 (La morte di Gora, signora del lago)

Scena8 (Lo sgabello del rospo)

Formazione

Giuseppe Brancato – voce
Massimo Catena – chitarra
Carlo Bonfiglio – chitarra
Giuseppe Capodieci – basso
Bruno Rubino – batteria