Il Teatro degli Orrori – A Sangue Freddo


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Se c’è un gruppo negli ultimi anni che più degli altri si è guadagnato un posto di tutto rispetto nel panorama Rock Italiano, questi sono sicuramente Il Teatro degli Orrori.
Il gruppo è riuscito a ritagliarsi un grosso seguito nella scena alternative italiana, riscuotendo altresi commenti lusinghieri dagli adetti ai lavori.
Il Teatro degli Orrori, (nati da una costola dei One Dimensional Man, gruppo tutt’ora vivo e vegeto) suona un noise rock dalle molteplici influenze, mischiando sapientemente la rabbia di gruppi come Melvis a parti più intimistiche e  melodiche, di chiara ispirazione cauntatoriale.
Questo A Sangue freddo (2009) esce dopo Dell’impero delle tenebre (2007), splendido disco che ha lanciato la band verso la conquista della scena Rock Italiana.
Dopo la sorpresa del precedente lavoro arriva dunque la conferma.

Stupisce il primo brano Io Ti Aspetto, che apre l’album in maniera atmosferica e soffusa.
Se cercate l’energia è sufficiente però aspettare la seconda traccia Due, grandissimo pezzo, duro, dinamico e dal finale velocissimo. Ovviamente è doveroso citare il capolavoro A Sangue Freddo (brano dedicato a Ken Saro-Wiwa, poeta nigeriano ucciso nel 1995), entrato di diritto fra i più bei brani del panorama Rock Italiano.

Altra bordata rock è Mai Dire Mai, splendidamente interpretata da Pierpaolo Capovilla un singer di tutto rspetto in grado di fare la differenza, aggiungendo alla solida base della band una sana dose di pazzia. Da applausi la parte finale del pezzo.

Il lato più atmosferico del gruppo viene fuori nella bella Direzione Diverse, un elettro-rock intimista e coinvolgente, mentre la poesia emerge nella splendida Majakovskij dove il cantante interpreta in maniera egregia “All’amato me stesso” del poeta russo Vladimir Majakovskij.

A richiamare le sonorità del primo album troviamo il brano Alt (a quanto pare il gruppo ha avuto qualche problema con le forze dell’ordine..), mentre in brani dal tiro Rock come La Vita è Breve (bellissimo il lavoro di chitarra) o E’ Colpa Mia, Il Teatro degli Orrori sceglie un  approccio più accessibile e (passatemi il termine) radiofonico.
Spetta agli oltre 10 minuti di Die zeit chiudere A Sangue Freddo, un perfetto connubio fra rabbia e poesia.